
Tra le abilità che distingue un atleta dall’altro c'è senza dubbio la gestione della gara.
A parte le doti naturali, ciò che distingue un atleta dall’altro, nel dare il meglio di sé in una gara, è tra chi ha un piano e chi no. Un piano da seguire scrupolosamente.
A cosa ci riferiamo? In generale, all’organizzazione pratica di una borsa attrezzata, all’eventuale viaggio e al possibile pernottamento, ma in particolare a un piano per la giornata della gara, alle routine di riscaldamento e alle pratiche pre-esibizione.
Quando e a cosa serve avere un piano per la gara?
Serve, innanzitutto, prima delle gare, perché comprende la preparazione fisica e mentale; giova, in particolare, durante la sfida vera e propria, perché aiuta a mantenere salda la concentrazione; e consente di rimanere centrati quando subentrano le complicazioni tipiche della competizione.
Avere un piano per la giornata della gara è più di una cornice, è un vero e proprio sostegno preventivo all’azione.
La pianificazione della giornata di gara comprende diversi modi di gestire lo spazio, il tempo e le energie a disposizione.
Con un piano in mente, si sceglie quali pensieri e stati d’animo focalizzare, si decide con quali persone passare il tempo e condividere i consigli dell’ultimo minuto. Il tutto, con lo scopo di mantenere la concentrazione durante le prove, gestire il tempo durante le fasi di attesa e recupero, e preparare piani alternativi in presenza di eventuali imprevisti. Come ad esempio l’interruzione o lo spostamento di una prova.
Anche le routine, prima di una gara, e le stesse fasi di recupero, vanno pianificate. Tutte le fasi, vengono calibrate e dosate per prevedere di recuperare energie fisiche e mentali e mantenere un ottimale livello di attivazione al culmine di ogni prova. Cioè quando serve.
La disciplina della pianificazione, trova il suo apice quando si è a ridosso della gara e mancano pochi attimi alla stessa. La routine che accompagna questa fase pre-esecutiva, ha lo scopo di permettere all’atleta di essere concentrato sul ‘qui e ora’ della realizzazione in maniera totale. Tutto si consuma in attimi o secondi. I pensieri e le emozioni sono l’espressione di pochi movimenti e suoni: ‘un due tre e… salto’; ‘tre passi indietro e ... vai’; ‘un’oscillazione del corpo e … tatata’; ‘una certa qualità del respiro e … tuffo’. Sono molti i modi con i quali ci si prepara.
Gli sport sono diversi e ogni atleta ha le sue routine, ma una cosa sembra fare la differenza tra gli atleti: la capacità di programmarsi mentalmente.
In gara, dopo aver eseguito qualcosa che ha vissuto nella mente e nel corpo migliaia di volte, avrà la possibilità di agire in sintonia con tutto se stesso.
A parte le doti naturali, ciò che distingue un atleta dall’altro, nel dare il meglio di sé in una gara, è tra chi ha un piano e chi no. Un piano da seguire scrupolosamente.
A cosa ci riferiamo? In generale, all’organizzazione pratica di una borsa attrezzata, all’eventuale viaggio e al possibile pernottamento, ma in particolare a un piano per la giornata della gara, alle routine di riscaldamento e alle pratiche pre-esibizione.
Quando e a cosa serve avere un piano per la gara?
Serve, innanzitutto, prima delle gare, perché comprende la preparazione fisica e mentale; giova, in particolare, durante la sfida vera e propria, perché aiuta a mantenere salda la concentrazione; e consente di rimanere centrati quando subentrano le complicazioni tipiche della competizione.
Avere un piano per la giornata della gara è più di una cornice, è un vero e proprio sostegno preventivo all’azione.
La pianificazione della giornata di gara comprende diversi modi di gestire lo spazio, il tempo e le energie a disposizione.
Con un piano in mente, si sceglie quali pensieri e stati d’animo focalizzare, si decide con quali persone passare il tempo e condividere i consigli dell’ultimo minuto. Il tutto, con lo scopo di mantenere la concentrazione durante le prove, gestire il tempo durante le fasi di attesa e recupero, e preparare piani alternativi in presenza di eventuali imprevisti. Come ad esempio l’interruzione o lo spostamento di una prova.
Anche le routine, prima di una gara, e le stesse fasi di recupero, vanno pianificate. Tutte le fasi, vengono calibrate e dosate per prevedere di recuperare energie fisiche e mentali e mantenere un ottimale livello di attivazione al culmine di ogni prova. Cioè quando serve.
La disciplina della pianificazione, trova il suo apice quando si è a ridosso della gara e mancano pochi attimi alla stessa. La routine che accompagna questa fase pre-esecutiva, ha lo scopo di permettere all’atleta di essere concentrato sul ‘qui e ora’ della realizzazione in maniera totale. Tutto si consuma in attimi o secondi. I pensieri e le emozioni sono l’espressione di pochi movimenti e suoni: ‘un due tre e… salto’; ‘tre passi indietro e ... vai’; ‘un’oscillazione del corpo e … tatata’; ‘una certa qualità del respiro e … tuffo’. Sono molti i modi con i quali ci si prepara.
Gli sport sono diversi e ogni atleta ha le sue routine, ma una cosa sembra fare la differenza tra gli atleti: la capacità di programmarsi mentalmente.
In gara, dopo aver eseguito qualcosa che ha vissuto nella mente e nel corpo migliaia di volte, avrà la possibilità di agire in sintonia con tutto se stesso.