
Si cambia, si evolve, si raggiunge un traguardo e si ricomincia da capo.
Ricomincia la stagione agonistica e vuoi per la situazione societaria, vuoi per le incertezze sul futuro, vuoi per la mancanza di un progetto chiaro, i tempi e gli allineamenti astrali sono confusi.
Quando le aspettative nuotano nello stagno, ci si trova smarriti e senza certezze. E anche se si è bravi, ma gli equilibri sono instabili, non basta rimboccarsi le maniche.
Siamo a questo punto, per riprendersi più forti e determinati della stagione appena conclusa, è necessario ricominciare in maniera diversa, sotto un’altra luce, con un altro spirito.
Succede a molti. Una vita dedicata alla professione, a far crescere un ambiente, a far parte di un’elite che, nel bene e nel male, si è sempre assunta tutte le responsabilità fino in fondo e ‘boom’: i problemi diventano scuola di apprendimento, invadono i sogni e si ricomincia da capo.
Si ricomincia dalla vita e dalla normale organizzazione quotidiana. Si tratta di riconoscere che anche nelle difficoltà più profonde c’è sempre un filo che non si interrompe. Possiamo essere in una condizione di completa orizzontalità e passività, ma quel filo è presente e ci guida alla verticalità, verso l’alto, verso la ripresa.
Va colto con un misto di intuizione e di pragmatismo. E allora in piedi, su le maniche, ben focalizzati e pronti a dire la propria sul campo e fuori, coerenti con le proprie decisioni e scelte.
Servono tre esercizi: di riflessione, per la ricerca delle proprie attitudini; d’impegno, per affrontare i propri compiti in qualsiasi veste si presentino; di rinuncia alle proprie effimere immagini di successo.
Se si riesce ad iniziare da capo, con questi tre presupposti, questo è davvero un buon passo.
Ricomincia la stagione agonistica e vuoi per la situazione societaria, vuoi per le incertezze sul futuro, vuoi per la mancanza di un progetto chiaro, i tempi e gli allineamenti astrali sono confusi.
Quando le aspettative nuotano nello stagno, ci si trova smarriti e senza certezze. E anche se si è bravi, ma gli equilibri sono instabili, non basta rimboccarsi le maniche.
Siamo a questo punto, per riprendersi più forti e determinati della stagione appena conclusa, è necessario ricominciare in maniera diversa, sotto un’altra luce, con un altro spirito.
Succede a molti. Una vita dedicata alla professione, a far crescere un ambiente, a far parte di un’elite che, nel bene e nel male, si è sempre assunta tutte le responsabilità fino in fondo e ‘boom’: i problemi diventano scuola di apprendimento, invadono i sogni e si ricomincia da capo.
Si ricomincia dalla vita e dalla normale organizzazione quotidiana. Si tratta di riconoscere che anche nelle difficoltà più profonde c’è sempre un filo che non si interrompe. Possiamo essere in una condizione di completa orizzontalità e passività, ma quel filo è presente e ci guida alla verticalità, verso l’alto, verso la ripresa.
Va colto con un misto di intuizione e di pragmatismo. E allora in piedi, su le maniche, ben focalizzati e pronti a dire la propria sul campo e fuori, coerenti con le proprie decisioni e scelte.
Servono tre esercizi: di riflessione, per la ricerca delle proprie attitudini; d’impegno, per affrontare i propri compiti in qualsiasi veste si presentino; di rinuncia alle proprie effimere immagini di successo.
Se si riesce ad iniziare da capo, con questi tre presupposti, questo è davvero un buon passo.