
Come si fa a determinare con precisione uno scopo quando non è possibile riconoscere tutte le connessioni della vita? Evidentemente occorre umiltà e consapevolezza. L’umiltà serve per desiderare la cosa giusta lasciandosi guidare dal subconscio, cioè da un sistema organizzatore interiore più stabile dell’io. Mentre la consapevolezza è utile per identificare cosa è adeguato e necessario per se stessi.
Un atleta, attraverso il Training Mentale, può desiderare un risultato, un miglioramento tecnico, o un certo atteggiamento motivazionale, ma è meglio lasciare al subconscio la scelta di ciò che è meglio per lui: un vincolo organizzatore che si curi dello sfondo e delle condizioni predisponenti.
Nel tentare un record di apnea, ad esempio, è naturale porsi un certo obiettivo, ma non si possono prevedere le eventuali limitazioni derivate dal tempo, dall’acqua o dalla luce, o dominare lo stato di salute, le condizioni emotive e di motivazione. Si può cercare di fare del proprio meglio, lasciando che la cosa precisa che si chiama record, sia il risultato armonico di azioni e conseguenze desiderate.
Ogni atleta ha il compito di comprendere i propri veri desideri: ‘ottenere un record per che cosa? Migliorare un comportamento per quale scopo? Desiderare denaro per quale fine?’
Le risposte a tali quesiti sono necessarie per accettare le conseguenze dei desideri che si realizzano, quando diventano coscienti, e gestire i conflitti che impediscono di provvederne la realizzazione. Infatti, andare ciecamente verso la rappresentazione dei propri desideri, senza riconoscere le contrapposizioni e gli ostacoli ai propri successi, significa non riconoscere che altri interessi stanno sulla via dell’affermazione.
Per desiderare il successo, tutte le energie mentali devono dirigersi verso una unica aspirazione: diventare migliori. Questo è il presupposto del successo! Solo così si può attuare, con l’aiuto del Training Mentale, il proprio desiderio: realizzarsi come persone consapevoli ed equilibrate. I risultati agonistici, sono sulla via.
Un atleta, attraverso il Training Mentale, può desiderare un risultato, un miglioramento tecnico, o un certo atteggiamento motivazionale, ma è meglio lasciare al subconscio la scelta di ciò che è meglio per lui: un vincolo organizzatore che si curi dello sfondo e delle condizioni predisponenti.
Nel tentare un record di apnea, ad esempio, è naturale porsi un certo obiettivo, ma non si possono prevedere le eventuali limitazioni derivate dal tempo, dall’acqua o dalla luce, o dominare lo stato di salute, le condizioni emotive e di motivazione. Si può cercare di fare del proprio meglio, lasciando che la cosa precisa che si chiama record, sia il risultato armonico di azioni e conseguenze desiderate.
Ogni atleta ha il compito di comprendere i propri veri desideri: ‘ottenere un record per che cosa? Migliorare un comportamento per quale scopo? Desiderare denaro per quale fine?’
Le risposte a tali quesiti sono necessarie per accettare le conseguenze dei desideri che si realizzano, quando diventano coscienti, e gestire i conflitti che impediscono di provvederne la realizzazione. Infatti, andare ciecamente verso la rappresentazione dei propri desideri, senza riconoscere le contrapposizioni e gli ostacoli ai propri successi, significa non riconoscere che altri interessi stanno sulla via dell’affermazione.
Per desiderare il successo, tutte le energie mentali devono dirigersi verso una unica aspirazione: diventare migliori. Questo è il presupposto del successo! Solo così si può attuare, con l’aiuto del Training Mentale, il proprio desiderio: realizzarsi come persone consapevoli ed equilibrate. I risultati agonistici, sono sulla via.