
Il successo è il risultato di un riconoscimento condiviso e codificato che riguarda ogni ambito della vita, della società, della scienza, della fede.
Nello sport il successo si misura ed è soggetto a continue verifiche e fluttuazioni: si sale, si raggiunge l’apice, si scavalla, si cade.
Il successo è fortuna, esperienza, sacrificio, mestiere. Il successo decade, ma è una fortuna se non lo abbiamo meritato. Lo si vive come un’esperienza tra le altre, se abbiamo una coscienza matura. Richiede il massimo impegno, quando si dà un significato al sacrificio. E’ portatore di una saggezza razionale, quando diventa un mestiere che insegna a vivere.
Il successo è la prova che il mestiere di vivere non è il raggiungimento, ma il percorso. La conquista è effimera, mentre il percorso attualizza l’essere attraverso un continuo cambio di figure logiche, dove si naviga dal saper fare, al sapere di sapere, al saper essere.
Per questo, quando il successo si mostra con la faccia del fallimento, occorre saper cambiare il proprio copione e aprire i piani della vita che veramente contano, spalancando il proprio essere all’esperienza che fa crescere.
C’è sempre un piano B, C, D, dietro l’angolo, da perseguire e nuove risorse a cui attingere: studi da intraprendere, scelte innovative, immersioni nella vita, futuri da realizzare.
Non perdiamoci nel bicchiere mezzo vuoto del momento, l’ossigeno è sempre disponibile quando si apre lo sguardo a un nuovo respiro dei polmoni, della mente, del cuore e si nuota in nuove e mutate ‘realtà’.
Nello sport il successo si misura ed è soggetto a continue verifiche e fluttuazioni: si sale, si raggiunge l’apice, si scavalla, si cade.
Il successo è fortuna, esperienza, sacrificio, mestiere. Il successo decade, ma è una fortuna se non lo abbiamo meritato. Lo si vive come un’esperienza tra le altre, se abbiamo una coscienza matura. Richiede il massimo impegno, quando si dà un significato al sacrificio. E’ portatore di una saggezza razionale, quando diventa un mestiere che insegna a vivere.
Il successo è la prova che il mestiere di vivere non è il raggiungimento, ma il percorso. La conquista è effimera, mentre il percorso attualizza l’essere attraverso un continuo cambio di figure logiche, dove si naviga dal saper fare, al sapere di sapere, al saper essere.
Per questo, quando il successo si mostra con la faccia del fallimento, occorre saper cambiare il proprio copione e aprire i piani della vita che veramente contano, spalancando il proprio essere all’esperienza che fa crescere.
C’è sempre un piano B, C, D, dietro l’angolo, da perseguire e nuove risorse a cui attingere: studi da intraprendere, scelte innovative, immersioni nella vita, futuri da realizzare.
Non perdiamoci nel bicchiere mezzo vuoto del momento, l’ossigeno è sempre disponibile quando si apre lo sguardo a un nuovo respiro dei polmoni, della mente, del cuore e si nuota in nuove e mutate ‘realtà’.