Controllare le sensazioni corporee, significa saperci fare con la fatica e il dolore. Controllare le emozioni, significa gestire malumori e aggressività. Controllare i pensieri, significa padroneggiare chine negative e aspettative deludenti.
L’autocontrollo pertanto, rappresenta per l’atleta un punto elevato di maturità e di crescita personale.
Però c’è un però.
Occorre che l’atleta sia in grado di ‘creare’ qualcosa in più da ciò che brillantemente gestisce. La fatica, il dolore, il malumore, l’aggressività, i pensieri negativi, le aspettative più o meno deluse, dovranno acquisire un ‘senso’, un significato, una connessione dinamica tra ciò che lui è e sarà e ciò che sa fare e farà.
L’atleta, pertanto, grazie alla sua disciplina ha l’opportunità di plasmare se stesso attraverso l’estensione del gioco, in un’opera prima, uno spazio artistico, nel quale rinnovare la bellezza dei propri gesti, della propria danza, della propria forma mentale e corporea.
Tre sono i requisiti di questo processo evolutivo: la consapevolezza del proprio accadere interno di sensazioni emozioni e pensieri, la gestione e il controllo di questi stati, la creazione di significati e di strategie creative capaci di far risuonare la coscienza del proprio essere attraverso l’estensione degli attrezzi, del corpo, delle relazioni.
Con una certezza: ‘la possibilità di poter consegnare i propri risultati all’eccellenza della vita’.
L’autocontrollo pertanto, rappresenta per l’atleta un punto elevato di maturità e di crescita personale.
Però c’è un però.
Occorre che l’atleta sia in grado di ‘creare’ qualcosa in più da ciò che brillantemente gestisce. La fatica, il dolore, il malumore, l’aggressività, i pensieri negativi, le aspettative più o meno deluse, dovranno acquisire un ‘senso’, un significato, una connessione dinamica tra ciò che lui è e sarà e ciò che sa fare e farà.
L’atleta, pertanto, grazie alla sua disciplina ha l’opportunità di plasmare se stesso attraverso l’estensione del gioco, in un’opera prima, uno spazio artistico, nel quale rinnovare la bellezza dei propri gesti, della propria danza, della propria forma mentale e corporea.
Tre sono i requisiti di questo processo evolutivo: la consapevolezza del proprio accadere interno di sensazioni emozioni e pensieri, la gestione e il controllo di questi stati, la creazione di significati e di strategie creative capaci di far risuonare la coscienza del proprio essere attraverso l’estensione degli attrezzi, del corpo, delle relazioni.
Con una certezza: ‘la possibilità di poter consegnare i propri risultati all’eccellenza della vita’.