
Quando ci rilassiamo, ascoltando una voce suadente che ci segue come nel training autogeno o nel training mentale, magari accompagnati da una musica gradevole, desideriamo che i muscoli siano completamente flosci e i sistemi corporei completamente allineati, che le emozioni siano quiete e che i pensieri e i processi mentali siano armonici come l’acqua di un lago di primo mattino, fresco, quieto, colorato.
Quando ci rilassiamo, desideriamo lasciarci andare il più possibile e per questo pensiamo che la posizione migliore sia fonderci con la terra, metterci supini, braccia e gambe leggermente aperte, completamente appoggiati al materasso o a terra. Cerchiamo di non pensare a nulla per lasciare ai meccanismi automatici del cervello di liberare nuovi equilibri, nuove energie, nuova creatività.
Per rendere l’effetto di un rilassamento o di un ascolto interiore più consapevole, abbiamo bisogno di porci in uno stato di consapevolezza multiplo per disegnare nella nostra coscienza un rinnovato e nutriente percorso di crescita.
Da una prima fase nella quale registriamo semplicemente il suono o la voce di chi ci accompagna, passiamo ad ascoltare senza finalità, con l’attenzione rivolta al nostro mondo interiore, come risuonano quelle parole che ci invitano ad ascoltare, a respirare, a lasciarci andare, a osservare. Successivamente passiamo ad ascoltare con attenzione e con una maggiore finalizzazione ciò che ci viene suggerito, per intervenire con un dialogo interiore o con un giudizio su ciò che si sta aprendo alle nostre riflessioni interiori. Così, inizia un ascolto consapevole e più profondo, dove il nostro giudizio è ridotto al minimo e diventiamo testimoni dei processi psicofisiologici più intimi.
Quando ci rilassiamo, desideriamo lasciarci andare il più possibile e per questo pensiamo che la posizione migliore sia fonderci con la terra, metterci supini, braccia e gambe leggermente aperte, completamente appoggiati al materasso o a terra. Cerchiamo di non pensare a nulla per lasciare ai meccanismi automatici del cervello di liberare nuovi equilibri, nuove energie, nuova creatività.
Per rendere l’effetto di un rilassamento o di un ascolto interiore più consapevole, abbiamo bisogno di porci in uno stato di consapevolezza multiplo per disegnare nella nostra coscienza un rinnovato e nutriente percorso di crescita.
Da una prima fase nella quale registriamo semplicemente il suono o la voce di chi ci accompagna, passiamo ad ascoltare senza finalità, con l’attenzione rivolta al nostro mondo interiore, come risuonano quelle parole che ci invitano ad ascoltare, a respirare, a lasciarci andare, a osservare. Successivamente passiamo ad ascoltare con attenzione e con una maggiore finalizzazione ciò che ci viene suggerito, per intervenire con un dialogo interiore o con un giudizio su ciò che si sta aprendo alle nostre riflessioni interiori. Così, inizia un ascolto consapevole e più profondo, dove il nostro giudizio è ridotto al minimo e diventiamo testimoni dei processi psicofisiologici più intimi.