
Un gruppo coeso può produrre diversi effetti positivi: il successo sportivo misurabile in prestazione e risultati, la stabilità e il ‘benessere’ generale della squadra, la resistenza agli eventi negativi.
La coesione di gruppo è qualcosa che si vede, si percepisce, si respira, ma è difficile pretenderla solo perché ci si allena insieme o si è dei professionisti. Viene studiata attraverso modelli scientifici e riguarda i rapporti tra i membri della squadra (psicologia dell’organizzazione), le condizioni ambientali (psicologia sociale) e le qualità individuali che ogni singolo atleta mette in campo per favorirla, insieme alle esperienze e ai significati personali che vive con compagni ed allenatori (psicologia della personalità).
Come primo dato che la può favorire, segnalo la dimensione del gruppo. Più il gruppo è piccolo meglio è (ad es. nella pallavolo giocano 6 atleti, nel calcio 11).
A seguire la complessità del gioco di squadra (ad es. il rugby contrapposto a una 4x100 di nuoto o di corsa).
Il livello agonistico dello sport di squadra (ad es. squadre giovanili a confronto con squadre di alto livello professionistico).
La coesione tra gli atleti (ad es. nella condivisione degli obiettivi di lavoro e/o la qualità dei rapporti interpersonali).
La capacità dell’allenatore di intervenire sulle dinamiche comunicative che si instaurano tra gli atleti e le riflessioni che arricchiscono gli aspetti specifici della prestazione sportiva (ad es. attraverso l’utilizzo delle videoregistrazioni).
Ma come fare per sviluppare la coesione di un gruppo che talvolta è proiettata sull'avversario, talaltra si addormenta sulle regole e solo di tanto in tanto è orientata alla crescita del gruppo?
E’ necessario, da una parte, intervenire sulla consapevolezza degli obiettivi da raggiungere, sull'impegno da elargire e sulla qualità delle relazioni interpersonali (compito del coach e dei leader del gruppo).
Dall'altra, è utile rendere esplicita la cultura, le regole e i codici della squadra (compito della dirigenza).
E ancora, è fondamentale, migliorare le caratteristiche individuali di aspirazione professionale, motivazione e buone relazioni (compito dell’atleta).
La coesione del gruppo è un impegno di tutti i protagonisti che non ha solo ricadute sui risultati, lo ha anche nel mitigare le esperienze emotive pre-gara, nel garantire il benessere e la soddisfazione degli atleti e nel promuovere la loro motivazione all'impegno, allo sforzo agonistico e alla disponibilità al sacrificio.
In altre parole, se le formiche si mettono d’accordo - come recita un proverbio del Burkina Faso - possono spostare un elefante.
La coesione di gruppo è qualcosa che si vede, si percepisce, si respira, ma è difficile pretenderla solo perché ci si allena insieme o si è dei professionisti. Viene studiata attraverso modelli scientifici e riguarda i rapporti tra i membri della squadra (psicologia dell’organizzazione), le condizioni ambientali (psicologia sociale) e le qualità individuali che ogni singolo atleta mette in campo per favorirla, insieme alle esperienze e ai significati personali che vive con compagni ed allenatori (psicologia della personalità).
Come primo dato che la può favorire, segnalo la dimensione del gruppo. Più il gruppo è piccolo meglio è (ad es. nella pallavolo giocano 6 atleti, nel calcio 11).
A seguire la complessità del gioco di squadra (ad es. il rugby contrapposto a una 4x100 di nuoto o di corsa).
Il livello agonistico dello sport di squadra (ad es. squadre giovanili a confronto con squadre di alto livello professionistico).
La coesione tra gli atleti (ad es. nella condivisione degli obiettivi di lavoro e/o la qualità dei rapporti interpersonali).
La capacità dell’allenatore di intervenire sulle dinamiche comunicative che si instaurano tra gli atleti e le riflessioni che arricchiscono gli aspetti specifici della prestazione sportiva (ad es. attraverso l’utilizzo delle videoregistrazioni).
Ma come fare per sviluppare la coesione di un gruppo che talvolta è proiettata sull'avversario, talaltra si addormenta sulle regole e solo di tanto in tanto è orientata alla crescita del gruppo?
E’ necessario, da una parte, intervenire sulla consapevolezza degli obiettivi da raggiungere, sull'impegno da elargire e sulla qualità delle relazioni interpersonali (compito del coach e dei leader del gruppo).
Dall'altra, è utile rendere esplicita la cultura, le regole e i codici della squadra (compito della dirigenza).
E ancora, è fondamentale, migliorare le caratteristiche individuali di aspirazione professionale, motivazione e buone relazioni (compito dell’atleta).
La coesione del gruppo è un impegno di tutti i protagonisti che non ha solo ricadute sui risultati, lo ha anche nel mitigare le esperienze emotive pre-gara, nel garantire il benessere e la soddisfazione degli atleti e nel promuovere la loro motivazione all'impegno, allo sforzo agonistico e alla disponibilità al sacrificio.
In altre parole, se le formiche si mettono d’accordo - come recita un proverbio del Burkina Faso - possono spostare un elefante.