
Negli ultimi anni, il centro dell’attenzione dello sport, si è spostato drasticamente insieme al movimento della società civile: ritmi più veloci, posta in gioco più alta, più rigore, più preparazione, più ‘testa’.
Questo ha comportato, per gli atleti, una complessa gestione dell’insieme persona-performance, moltiplicata per il successo e il fallimento. E questo ha generato più pressione, più ricerca della perfezione e minor tempo per farlo.
La risposta al bisogno di avere successo è stata l’elaborazione di allenamenti e programmi individuali con attenzione ad alimentazione, rilassamento, preparazione mentale ed a numerosi altri aspetti. Contemporaneamente sono aumentate le strategie per l’auto addestramento: l’autoascolto, la visualizzazione, il dialogo interno.
Si è cominciato a capire che certe figure professionali emergenti quali lo psicologo dello sport e il coach sportivo sono utili, ma sono anche aumentati i dubbi sulla loro effettiva ed efficace collocazione. E allora ..... con la convinzione ‘che è solo una questione di punti di vista’, sdrammatizziamo con una battuta :
‘Ma come, Giovanni! Vuoi andartene? Chiede meravigliato il coach allenatore al suo pupillo. ‘Eppure ti ho sempre trattato come una della famiglia, come un figlio…’ Appunto, coach, ma io, per fortuna, posso andarmene …’.
Questo ha comportato, per gli atleti, una complessa gestione dell’insieme persona-performance, moltiplicata per il successo e il fallimento. E questo ha generato più pressione, più ricerca della perfezione e minor tempo per farlo.
La risposta al bisogno di avere successo è stata l’elaborazione di allenamenti e programmi individuali con attenzione ad alimentazione, rilassamento, preparazione mentale ed a numerosi altri aspetti. Contemporaneamente sono aumentate le strategie per l’auto addestramento: l’autoascolto, la visualizzazione, il dialogo interno.
Si è cominciato a capire che certe figure professionali emergenti quali lo psicologo dello sport e il coach sportivo sono utili, ma sono anche aumentati i dubbi sulla loro effettiva ed efficace collocazione. E allora ..... con la convinzione ‘che è solo una questione di punti di vista’, sdrammatizziamo con una battuta :
‘Ma come, Giovanni! Vuoi andartene? Chiede meravigliato il coach allenatore al suo pupillo. ‘Eppure ti ho sempre trattato come una della famiglia, come un figlio…’ Appunto, coach, ma io, per fortuna, posso andarmene …’.