
Quando siamo sottoposti a forti pressioni di lavoro, di studio o di sport, ci rendiamo conto di quanta ansia e angoscia patiamo nel portare a termine un compito. Soprattutto se siamo molto rigorosi con noi stessi.
Certo, il sollievo post impegno può dare grandi soddisfazioni, ma proviamo a fare tesoro di certe situazioni. E riflettiamo sul nostro pur valido comportamento.
Quando la pressione ci attanaglia, le normali funzioni di guida e di coordinamento del nostro Io, Super–Io e comportamento, diventano svantaggiose per il nostro operato.
L’Io non riesce più a integrare le informazioni che provengono da varie fonti, compreso il pensiero, non riesce più a coordinare le tensioni interne viscerali ed emotive, e arretra a funzioni primitive, subendo i precetti, le regole e le norme del Super-Io.
Il Super-Io, dal canto suo, fa quadrato e lancia feedback di avvertimento e controllo procedurali inconsci, moralistici e primitivi, e dà scacco matto all’Io.
Il comportamento, quale espressione visibile delle proprie azioni, viene inibito dal pensiero, sia nel comportamento manifesto, sia nella scarica del sistema nervoso autonomo sul corpo e nel corpo.
Tali effetti disturbano e distorcono le reazioni sane dell’Io che, risultando menomate, fanno entrare in gioco meccanismi di difesa automatici, involontari e inconsci, che hanno lo scopo di placare l’ansia per il compito e l’angoscia per il collasso delle funzioni di controllo. L’azione di principi rigidi, pertanto, sul ragionevole bisogno di far bene le cose, non aiuta ciò di cui l’Io si nutre: istinto, ragionevolezza, creatività. Vediamo di farne tesoro per i prossimi impegni.
Certo, il sollievo post impegno può dare grandi soddisfazioni, ma proviamo a fare tesoro di certe situazioni. E riflettiamo sul nostro pur valido comportamento.
Quando la pressione ci attanaglia, le normali funzioni di guida e di coordinamento del nostro Io, Super–Io e comportamento, diventano svantaggiose per il nostro operato.
L’Io non riesce più a integrare le informazioni che provengono da varie fonti, compreso il pensiero, non riesce più a coordinare le tensioni interne viscerali ed emotive, e arretra a funzioni primitive, subendo i precetti, le regole e le norme del Super-Io.
Il Super-Io, dal canto suo, fa quadrato e lancia feedback di avvertimento e controllo procedurali inconsci, moralistici e primitivi, e dà scacco matto all’Io.
Il comportamento, quale espressione visibile delle proprie azioni, viene inibito dal pensiero, sia nel comportamento manifesto, sia nella scarica del sistema nervoso autonomo sul corpo e nel corpo.
Tali effetti disturbano e distorcono le reazioni sane dell’Io che, risultando menomate, fanno entrare in gioco meccanismi di difesa automatici, involontari e inconsci, che hanno lo scopo di placare l’ansia per il compito e l’angoscia per il collasso delle funzioni di controllo. L’azione di principi rigidi, pertanto, sul ragionevole bisogno di far bene le cose, non aiuta ciò di cui l’Io si nutre: istinto, ragionevolezza, creatività. Vediamo di farne tesoro per i prossimi impegni.