
Ogni giornata inizia con un’agenda: molte cose da fare, buoni propositi, importanti questioni da risolvere e tante urgenze che limano il nostro tempo e talvolta affossano le nostre buone intenzioni.
Questo è ciò che avviene di solito, a meno che non assumiamo una certa abitudine, a un tempo costruttiva e creativa: ‘predisporre delle cornici’.
Prima di cominciare la giornata può essere utile chiederci: ‘questa sera, prima di coricarmi, che cosa vorrei aver realizzato?’ Questa domanda ’orienta’ la nostra giornata ed è bene dedicarle qualche momento di concreta meditazione. Pochi minuti possono bastare.
Alla sera poi, con le domande: ‘Ci sono riuscito? Ho realizzato quello che avevo stabilito?, alleniamo l’abitudine mentale a prepararci, valutare le azioni ed adeguare le strategie.
Questa semplice abitudine, da sola, potrebbe bastare a riempire il nostro diario di ‘cose da fare veramente importanti!’. E cioè, creare le cornici del nostro agire: pianificare la ‘preparazione’ e il ‘tempo’ nella scala delle priorità e imparare a fare da soli quello che si deve; ‘creare alternative’ quando è necessario; e ‘fare insieme’ per far crescere il bene comune.
Il ‘fare’ di ogni giorno è un fiume impetuoso che scorre, ma come ci nuotiamo e con quale attrezzatura, dipende dalla preparazione, dalle strategie appropriate e dalle opzioni creative che adottiamo.
Quasi tutti lavoriamo con tempi ristretti, ma avere linee guida, garantisce l’uso di una buona mappa per capire se andiamo incontro o meno ai nostri interessi e bisogni. Quindi alla fine di un lavoro è positivo chiedersi: ‘Ci sono riuscito?’, ‘Cosa ho imparato?’, ‘Cosa avrei voluto di diverso?’.
Questo è ciò che avviene di solito, a meno che non assumiamo una certa abitudine, a un tempo costruttiva e creativa: ‘predisporre delle cornici’.
Prima di cominciare la giornata può essere utile chiederci: ‘questa sera, prima di coricarmi, che cosa vorrei aver realizzato?’ Questa domanda ’orienta’ la nostra giornata ed è bene dedicarle qualche momento di concreta meditazione. Pochi minuti possono bastare.
Alla sera poi, con le domande: ‘Ci sono riuscito? Ho realizzato quello che avevo stabilito?, alleniamo l’abitudine mentale a prepararci, valutare le azioni ed adeguare le strategie.
Questa semplice abitudine, da sola, potrebbe bastare a riempire il nostro diario di ‘cose da fare veramente importanti!’. E cioè, creare le cornici del nostro agire: pianificare la ‘preparazione’ e il ‘tempo’ nella scala delle priorità e imparare a fare da soli quello che si deve; ‘creare alternative’ quando è necessario; e ‘fare insieme’ per far crescere il bene comune.
Il ‘fare’ di ogni giorno è un fiume impetuoso che scorre, ma come ci nuotiamo e con quale attrezzatura, dipende dalla preparazione, dalle strategie appropriate e dalle opzioni creative che adottiamo.
Quasi tutti lavoriamo con tempi ristretti, ma avere linee guida, garantisce l’uso di una buona mappa per capire se andiamo incontro o meno ai nostri interessi e bisogni. Quindi alla fine di un lavoro è positivo chiedersi: ‘Ci sono riuscito?’, ‘Cosa ho imparato?’, ‘Cosa avrei voluto di diverso?’.