Ogni atleta che voglia eccellere deve adattarsi agli allenamenti e alle sfide agonistiche con efficacia e qualità, sia a livello fisiologico che comportamentale, sia a livello emotivo che cognitivo. L’efficacia è determinata dalla sua capacità di concentrarsi e di adattarsi ad allenamenti e richieste stressanti, e la qualità è definita dalla sua capacità di reagire ai momenti difficili, con la convinzione di poter affrontare qualsiasi competizione con successo. L’allenamento mentale, che passa dal rilassamento alla centratura psicologica, dalla simulazione di una gara all’accettazione dello stress agonistico, ha nella capacità di concentrazione la sua massima espressione. Rimanere concentrati, capaci di ri-focalizzarsi dopo un errore ed abili ad evitare distrazioni, sono qualità preziose della meditazione che vanno esercitate. La concentrazione si allena su ogni aspetto della preparazione sportiva e nasce da una combinazione di attenzione, fiducia e motivazione. Sul piano psicologico, si applica alla visualizzazione, alla messa a fuoco di un dettaglio personale o ambientale o ad un insieme di agganci psicologici come scene naturali, oggetti, abbigliamento o gesti rituali. Si utilizza per potenziare la componente sensoriale dell’immaginazione e riuscire a percepire le condizioni del corpo momento per momento. Oppure, si possono rivedere mentalmente le scene agonistiche per riviverne sensazioni ed emozioni. la sfida di ogni preparatore e di ogni atleta è quella di riuscire ad adattare la concentrazione al miglioramento della propria disciplina. Essa riguarda la continua ricerca di un equilibrio tra sensazione, azione, reazione e nuovo apprendimento. l risultato positivo di un allenamento mirato si chiama ‘centratura’ ed è la capacità di far coincidere la presenza mentale, con il gesto sportivo e la convinzione di riuscire nel compito. La centratura va calibrata nello spazio (corpo e ambiente), nel tempo (che deve essere strettamente connessa alla prestazione) e nell’erogazione dell’energia (che deve essere regolata). Si deve interfacciare con la personalità unica e speciale dell’atleta e accordarsi con la sua consapevolezza (che va dal respiro alla gestione della gara nel suo insieme). L’acronimo di tutto questo, per quanto mi riguarda, si traduce nella formula ‘S.T.E.P. Consapevole’.
0 Comments
Leave a Reply. |
Libri di Lorenzo Manfredini
Questo Blog è dedicato interamente al mondo dello sport.
In questo spazio troverai argomenti inerenti la psicologia dello sport, il coaching sportivo e il counseling, insieme a notizie, stage di aggiornamento e progetti formativi. Post dedicati alla psicologia dello sport (subacquea e non)
Sensazione e Percezione (93) Attenzione e concentrazione (68) Memoria corporea (44) Movimento (58) Pensiero (85) Coscienza (37) Comunicazione (4) Agonismo (3) Emozioni (71) Ansia agonistica (40) Rilassamento (28) Autocontrollo (13) Immaginazione e visualizzazione (58) Respiro (34) Bioenergetica (4) Ipnosi e autoipnosi (2) Stato di flow (115) Resilienza (4) Apnea statica (48) Apnea dinamica (61) Apnea profonda (69) Training Mentale (84) Post dedicati ai bisogni personali
Salute (salute, alimentazione, sesso, sonno, omeostasi) (44) Sicurezza (fisica, lavorativa, morale, salute, proprietà) (19) Appartenenza (amicizia, affetto, intimità sessuale, amore) (16) Stima (autostima, motivazione, autocontrollo, realizzazione, rispetto) (41) Autorealizzazione (moralità, creatività, spontaneità, problem solving, accettazione, assenza di pregiudizi) (7) |