Abbiamo visto che ci sono tre forme di respiro che definiscono la respirazione cosiddetta consapevole: la respirazione connessa o energetica, diaframmatica e associata alle tecniche cognitive. Ovviamente in tutte e tre le modalità avviene qualcosa di cognitivo. Infatti, in ogni respiro consapevole, per definizione, è coinvolta l’attenzione, la memoria e il pensiero, in vari gradi. Oggi mi soffermo sul respiro combinato ai processi e alle tecniche cognitive. In ogni respiro si attiva una sequenza di eventi che si manifesta come contenuto di coscienza. Questi costrutti sono informazioni che provengono da varie fonti e che noi elaboriamo in sofisticate relazioni. Da questi raffinati intrecci, nasce la correlazione tra respiro consapevole e tecniche cognitive. Esse riguardano il: - respiro percettivo (come accade nel Training Autogeno, per il controllo delle sensazioni corporee), - respiro immaginativo (come capita nel Training Mentale, dove l’immaginazione è il prodotto del movimento in atto), - respiro simbolico (come avviene nelle Fantasie Guidate, dove l’immaginario viene analizzato nella sua struttura interiore), - respiro concettuale (come capita nella preghiera, dove la parola accompagna rappresentazioni e simboli); - respiro finalizzato (come succede nel ragionamento e nel problem solving, dove un problema trova nel movimento una sua risoluzione). Anche un pugile che colpisce un sacco può essere un buon esempio di utilizzo cognitivo della respirazione. La sequenza in questo caso diventa respiro, postura, movimento, suono della voce, messa a fuoco o scarico mentale di determinati contenuti psichici. Cosa significa allora respirare di concerto con i propri processi cognitivi? Significa che quando prevalgono sensazioni vincolanti, emozioni diffuse e pensieri rimuginanti, cioè stimoli invalidanti per qualsivoglia prestazione, il respiro associato alle tecniche cognitive controlla proprio questi stati disfunzionali. I benefici riguardano il controllo degli stati interni e l’attivazione virtuosa delle attività mentali superiori. Come si concretizza questa associazione? Attraverso la pratica mentale del decentramento, tramite un atteggiamento non giudicante e una maggiore comprensione e insight dell’esperienza. Queste attività mentali superiori innescano uno stile respiratorio ‘meno difensivo’ rispetto alle condizioni del corpo, delle emozioni e della mente. In pratica, respirando in modo consapevole, da una parte si migliora l’apprendimento di nuovi pattern di azione e reazione rispetto al vissuto corporeo, dall’altra, la memoria viene sempre meno influenzata da fattori emotivi ed emozionali, e la mente è facilitata a vivere le cose per quello che sono, potendo stimare il momento presente in modo più completo, profondo e appagante.
0 Comments
Leave a Reply. |
Libri di Lorenzo Manfredini
Questo Blog è dedicato interamente al mondo dello sport.
In questo spazio troverai argomenti inerenti la psicologia dello sport, il coaching sportivo e il counseling, insieme a notizie, stage di aggiornamento e progetti formativi. Post dedicati alla psicologia dello sport (subacquea e non)
Sensazione e Percezione (93) Attenzione e concentrazione (68) Memoria corporea (44) Movimento (58) Pensiero (85) Coscienza (37) Comunicazione (4) Agonismo (3) Emozioni (71) Ansia agonistica (40) Rilassamento (28) Autocontrollo (13) Immaginazione e visualizzazione (58) Respiro (34) Bioenergetica (4) Ipnosi e autoipnosi (2) Stato di flow (115) Resilienza (4) Apnea statica (48) Apnea dinamica (61) Apnea profonda (69) Training Mentale (84) Post dedicati ai bisogni personali
Salute (salute, alimentazione, sesso, sonno, omeostasi) (44) Sicurezza (fisica, lavorativa, morale, salute, proprietà) (19) Appartenenza (amicizia, affetto, intimità sessuale, amore) (16) Stima (autostima, motivazione, autocontrollo, realizzazione, rispetto) (41) Autorealizzazione (moralità, creatività, spontaneità, problem solving, accettazione, assenza di pregiudizi) (7) |