Se manca la passione in quello che si fa, mancano le mani che impastano le esperienze, mancano gli occhi della fantasia, mancano gli investimenti amorosi, manca l’immaginazione, mancano le reti neurali che disegnano nuovi significati alla vita. In altre parole manca l’attenzione, la coscienza, la motivazione, l’interesse, come dicono gli psicoanalisti, verso l’oggetto su cui si è fissata la libido (l’energia psichica che sostanzia ogni spinta vitale verso la sessualità, il cibo, la religione, lo sport, l'arte). Se scarseggiano gli aspetti cognitivi, emotivi e motori del desiderio, ci si sente in generale deconcentrati, anergici, spenti e senza obiettivi. In poche parole, ci si sente impauriti dalle novità della vita. Al contrario, quando ci si innamora del proprio sentire, agire e reagire, si accreditano emozioni positive che affrontano l’ignoto con il suo naturale portato di ansia e di stress. Si affronta il nuovo con la meravigliosa sensazione di sconvolgere le abitudini della propria vita. Quando avviene, l’euforia del nuovo, l’oggetto di ogni nostro interesse acquista un valore inestimabile. E’ vero che in quei momenti diminuiscono le nostre capacità cognitive di ragionamento ponderato e di giudizio, ma accresce la fiducia in noi stessi e la rapidità del pensiero, si è più lucidi mentalmente e più concentrati, si è più focalizzati sui particolari. Essere appassionati vuol dire aprirsi a canali e connessioni neurali mai utilizzate. Il fatto è che il cervello per funzionare al meglio, e quindi attivarsi efficacemente, ha bisogno di reti che si eccitino in maniera selettiva in modo da ridurre al minimo il rumore di fondo, i fattori distraenti. Un po' come quando si osserva il panorama con l'ausilio di un cannocchiale. Avremo una visuale più dettagliata delle cose ma anche più ristretta. Una migliore percezione dei particolari che va a scapito dell'insieme. Nel cervello questo processo di focalizzazione se si irrigidisce rende difficile se non impossibile esercitare in maniera dinamica quelle capacità che devono integrarsi di analisi e sintesi, deduzione ed induzione, necessarie per un corretto funzionamento cognitivo. E ciò è necessario per le inevitabili e mutevoli condizioni di approccio nei confronti della realtà con cui volta a volta ci misuriamo. E’ per questo che il nuovo spaventa: accresce la perdita dell’autocontrollo e la visione d’insieme. Quindi, dobbiamo pensare all'esercizio della passione come ad un coinvolgimento che se da una parte si nutre di novità e le cerca, dall'altra cresce con le nostre competenze cognitive di equilibrio e sicurezza.
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