Quando si parla di allenamento mentale nello sport ci si riferisce a quei metodi che permettono di integrare le tecniche di rilassamento e di immaginazione mentale (Imagery e/o training mentale) per la gestione dell’ansia agonistica, il miglioramento della prestazione sportiva e l’incremento del controllo sulle reazioni di stress. Si procede per gradi di apprendimento e consapevolezza e ogni stadio va provato, riprovato e interiorizzato. All’inizio, si allena l’atleta a riconoscere, al loro apparire, i segnali fisico-muscolari della tensione, attraverso un ascolto attivo degli stati interni e la relativa descrizione delle sensazioni, fino ad arrivare a percepirli e descriverli attraverso l’imagery. Cioè a rappresentarli visivamente e cognitivamente. Sensazione, immaginazione e descrizione, servono a creare un vocabolario di esperienze condivisibili e successivamente controllabili. In seguito si allena il rilassamento muscolare profondo con il metodo Jacobson (tendi e rilassa), con il Training Autogeno (controllo delle sensazioni), il Training Mentale (consapevolezza focalizzata e immaginazione), le Tecniche Respiratorie e di Meditazione … e altre. Lo scopo è quello di utilizzare le strategie più appropriate per eliminare al loro nascere le tensioni. Ci si allena mentalmente prima dell’allenamento, ma anche propedeuticamente fuori dagli allenamenti stessi, con lo scopo di affinare la sensibilità e il controllo che da muscolare, successivamente, diventerà anche emotivo e mentale. L’ulteriore sviluppo dell’approccio mentale riguarda la combinazione di un tipo di ripetizione mentale, denominata esperienza sintetica, che ha lo scopo di integrare la pratica visivo-motoria con il comportamento. Questa particolare pratica è articolata e molto importante. Serve per riflettere sugli allenamenti e le gare, per riconoscere gli errori che si commettono e per correggerli, per perfezionare i movimenti in funzione della gara, per allenare una nuova strategia, per temprare il carattere, per prepararsi alle parti difficili di una prova, per esercitare la fiducia e anche per migliorare la familiarità con le tensioni di una sfida. Va da sé che l’allenamento mentale è un processo integrato e non banale di quattro componenti che vanno assimilati: rilassamento, allenamento mentale ripetuto, rappresentazione simbolica, immaginativa e astratta (pensiero), e controllo e correzione dell’azione motoria.
0 Comments
Leave a Reply. |
Libri di Lorenzo Manfredini
Questo Blog è dedicato interamente al mondo dello sport.
In questo spazio troverai argomenti inerenti la psicologia dello sport, il coaching sportivo e il counseling, insieme a notizie, stage di aggiornamento e progetti formativi. Post dedicati alla psicologia dello sport (subacquea e non)
Sensazione e Percezione (93) Attenzione e concentrazione (68) Memoria corporea (44) Movimento (58) Pensiero (85) Coscienza (37) Comunicazione (4) Agonismo (3) Emozioni (71) Ansia agonistica (40) Rilassamento (28) Autocontrollo (13) Immaginazione e visualizzazione (58) Respiro (34) Bioenergetica (4) Ipnosi e autoipnosi (2) Stato di flow (115) Resilienza (4) Apnea statica (48) Apnea dinamica (61) Apnea profonda (69) Training Mentale (84) Post dedicati ai bisogni personali
Salute (salute, alimentazione, sesso, sonno, omeostasi) (44) Sicurezza (fisica, lavorativa, morale, salute, proprietà) (19) Appartenenza (amicizia, affetto, intimità sessuale, amore) (16) Stima (autostima, motivazione, autocontrollo, realizzazione, rispetto) (41) Autorealizzazione (moralità, creatività, spontaneità, problem solving, accettazione, assenza di pregiudizi) (7) |