La preparazione del singolo atleta segue un percorso psicologico nel quale si ricercano le risorse e i limiti combinando due forme di intervento estremamente efficaci. L'approccio corporeo, che aiuta a modificare la relazione e il dialogo corporeo mediante la consapevolezza di azioni e reazioni. Favorisce il rilassamento mente e corpo, per sentirsi meglio, per riflettere con lucidità e per prendere decisioni più ‘sentite’. L'approccio cognitivo-comportamentale, aiuta a riconoscere i pensieri ricorrenti, gli schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, le emozioni negative sottese ai vissuti personali, a correggerli, ad arricchirli e a integrarli con pensieri oggettivi e comportamenti più funzionali al benessere della persona. L’obiettivo dell’intervento individuale consiste nel mettere al servizio del risultato agonistico l’efficienza della persona attraverso l’equilibrio di tutta l’unità di azione che esso è, come individuo e come atleta. L’integrazione di questi strumenti aiutano a risolvere in tempi brevi molti disagi personali. Il trattamento che proponiamo è: Scientificamente fondato. Il metodo integrato cognitivo-comportamente e organismico costituisce in intervento efficace per rafforzare i propri equilibri psicologici e comportamentali. Orientato allo scopo. Fin dai primi incontri si lavora insieme all’atleta per stabilire gli obiettivi e formulando un piano di intervento adatto alle personali esigenze di ognuno. Nel corso del trattamento vengono verificati i progressi in modo da controllare la ragionevolezza degli scopi e i risultati raggiunti. Pratico. Lo scopo del trattamento si basa sulla risoluzione dei problemi psicologici concreti. Alcune tipiche finalità includono la gestione dell’ansia da prestazione, la riduzione dei sintomi depressivi, l'eliminazione degli attacchi di panico, il controllo dei disturbi alimentari, la promozione di efficaci strategie di consapevolezza ed efficienza, con se stessi e nelle relazioni con gli altri, ecc. Concreto. L’attivazione di tutte le risorse dell’atleta avviene attraverso la messa in azione di valide strategie che possano essere utili a liberarlo da corto circuiti psicologici, cercando di ottenere dei cambiamenti positivi. Attivo. Il ruolo del terapeuta e dell’atleta è attivo. Il terapeuta cerca di insegnare ciò che conosce e le possibili soluzioni ai problemi emersi. L’atleta, a sua volta, lavora al di fuori della seduta terapeutica per mettere in pratica le strategie apprese in terapia, svolgendo dei compiti che gli vengono assegnati volta per volta. L’intervento del terapeuta non è solo attivo relativamente alla risoluzione di problemi, ma è anche "psico-educativo" nel senso di stimolare la maggiore partecipazione possibile dell’atleta. Collaborativo. Atleta e terapeuta collaborano insieme per capire e sviluppare in tempi relativamente brevi strategie che possano indirizzare alla risoluzione dei problemi. Dove l’atleta si impegnerà a scoprire le sue aree di miglioramento, il terapeuta favorirà il riconoscimento delle modalità di pensiero o di comportamento inefficaci e le relative reazioni emotive e comportamentali dissonanti che sono causa di sofferenza. A breve termine. Questo tipo di intervento psicologico è a breve termine, ogni qualvolta sia possibile. La durata varia di solito dai tre ai dodici mesi, a seconda del caso, con cadenza il più delle volte settimanale.
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