Chi ce la fa non ha bisogno di fare provini. Messi, come tanti altri campioni, non hanno avuto bisogno di fare provini. I risultati hanno parlato per loro. Chi fa provini è dentro la gabbia dei propri limiti, regole, binari, prove, giudizi propri e altrui. Chi ce la fa, invece, è naturalmente portato a violare le proprie convinzioni limitanti. Neanche le considera. Fatica, rischio, zone confort, non esistono. Va oltre. Non si sa quando il nostro Messi simbolo, ha deciso di essere un campione. Di volare alto e di dribblare le insicurezze. Di sorvolare i giudizi e di divertirsi fino a bombardare i suoi avversari ed eventualmente le sue paure, a suon di goal. Presumo che la rotondità delle sue azioni, la genialità dei suoi movimenti e accelerazioni, gli abbiano permesso di volare alto con le proprie idee, le proprie ambizioni, inseguendo i propri sogni e superando le proprie limitazioni. Oggi, Messi, e tanti campioni come lui, sono un simbolo che invita tanti giovani sportivi, ad integrare una nuova visione prospettica della vita. La partita di pallone, da studiare nei mini dettagli e da giocare fino all’esaurimento delle forze, diventa il continuo superamento dei propri limiti, diventa coraggio di combattere, diventa rischio senza paura, diventa continuo miglioramento di sé e della propria visione di gioco. Tutto questo porta, virtualmente, a un affinamento delle proprie potenzialità ed a una crescita personale, ma soprattutto porta a cambiare la propria visione della realtà. Rinvigorisce la flessibilità di atteggiamenti e comportamenti. E tutto questo accade per il solo fatto di tirare in porta o impedire all’avversario di farlo. Un banale e semplice rimbalzo di palloni. E invece, per ritornare al punto iniziale che ‘chi ce la fa non ha bisogno di provini’, chi supera le proprie paure, le ansie e anche i propri conflitti, chi è se stesso in definitiva, percepisce la naturalezza di un Messi, il divertimento dei grandi campioni e la professionalità del proprio impegno quotidiano come il legittimo artefice della propria vita. Quindi, attingiamo a simboli come Messi, o ai grandi campioni, e mettiamoci in campo, come solo noi stessi, in modo unico, possiamo fare.
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