Dopo aver visto errori gravi da parte di stimati giocatori in partite importanti di campionato, di coppa e di champions, ci si chiede come mai accada e come eventualmente rimediare?
Apprendere dall’errore e imparare qualcosa di significativo, nel tempo può e deve diventare esperienza, carattere, maturazione. Ma per molti non c’è tempo e la ricerca dei rimedi è necessaria, urgente, vitale. Ma andiamo con ordine. Perché si sbaglia e quali sono le tipologie d’errore? Innanzitutto è importante riconoscere il tipo di errore, renderlo oggettivo e non ansiogeno. Esistono ‘errori di presenza a se stessi e al gioco’. Sono scivolate che sfociano in sbagli involontari di attenzione e valutazione. Sequestro emotivo, dovuto alla forte tensione del momento agonistico, che impedisce o interrompe la corretta sequenza di azioni. L’errore di interpretazione di una fase di gioco che porta a fare la cosa sbagliata nel momento giusto, o a sbagliare la sequenza di regole tecniche, che portano a fare la cosa giusta nel contesto sbagliato. Infine, l’errore intenzionale da inesperienza o al contrario da eccessiva fiducia nelle proprie capacità, che si compie quando si prende una scorciatoia. Insomma, i motivi per compiere errori e sovraccaricare la mente sono innumerevoli. Come si valuta l’errore e quali conseguenze ne discendono? Riuscirà l’atleta a recuperare facilmente la svista compiuta o si trasformerà in un sequestro del pensiero? In questi casi è importante accettare che ‘ciò che è accaduto è accaduto’ ed è un fatto. Ed è probabile che ‘accadrà ancora’. Non va temuto e va interpretato come uno sprone per migliorare le proprie capacità e competenze. In questa fase è necessario, dopo un esame oggettivo degli errori, come prima cosa, interrompere il rimuginio e disattivare la tensione emotiva e fisica che può tenere in scacco per ore, giorni e settimane la propria immagine di sicurezza. Il problema vero è un altro. Si può sopportare la tensione dovuta all’errore? E soprattutto si può rimediare? E come? A questo deve rispondere l’atleta in modo costruttivo. L’errore come abbiamo visto serve per crescere professionalmente. Come rimediare, allora, e imparare la lezione? Ammetterlo pubblicamente, può essere un passo utile per superare il timore del giudizio altrui. Ma non basta. Una volta analizzati gli errori può essere utile dedicare un tempo specifico all’allenamento mentale dove utilizzare il dialogo interno per richiamare all’attenzione azioni e comportamenti appropriati. Vedere video delle azioni più importanti in un clima di osservazione oggettivo e rilassato. Lo scopo in questo caso consiste nel vedere l’errore operando in modo paradossale e contrario sulla tensione fisica. Ridurre i fattori di tensione e le interferenze interne con allenamenti appropriati, extra allenamento, di rilassamento, attenzione, centratura psico-fisica e respiro. Insomma ci sono certamente diverse cose da fare, non ultima quella di ridurre il senso di inferiorità/superiorità che a volte annebbia la vista e impedisce di allenare la mente in modo appropriato.
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